Don't say goodbye.

Stamani ne parlavo con distacco con un’amica e ora non riesco a smettere di piangere.

La vita è cattiva, si appropria delle persone a cui vuoi bene e poi le regala alla morte senza pensarci due volte.

Carbonizzato. Dio, dico, neanche riesco a immaginare il dolore che devi aver sentito. Spero che fossi stordito, addormentato.

Tu. Che eri una delle persone più leali che conoscessi, delle più buone, che nonostante tutto, nonostante la fine delle cose, mi avevi sempre salutato, mi avevi sempre rivolto un ‘come va?’. E non lo dico perché sei morto. Lo dico perché è vero, cazzo. Lo dico perché è vero. Lo dico perché non ti meritavi una fine del genere, e lo so che la morte e la vita non guardano in faccia a nessuno e che questa mia polemica non verrà ascoltata da nessuno che possa riportarti qui, che forse è più bello dove ti trovi adesso, ma non posso fare a meno di dirlo.

E magari arrivato in paradiso ti sarà rimasta la maniglia della porta in mano come quella volta che venisti a casa mia... e quando ti raggiungerò ci faremo una partita a briscola, come ai vecchi tempi. E probabilmente vincerò io, ma che vuoi farci. Tu vincevi a rugby e io a carte.

Sarai già arrivato a destinazione? Spero che la strada che percorri sia migliore di quella infernale che ti ha portato via.

Addio orsetto buono. Che il tuo spirito riposi in pace. Addio Ricca.

C.